C’è una pagina in cui parla maluccio del vostro affezionatissimo, ma c’è anche una pagina, l’ultima, in cui dice cose che sono simili a quelle che in tanti andiamo ripetendo da settimane. Volevo dire da mesi. Anzi, da anni:
Se non è tempo per noi, il complotto ce lo siamo fatti da soli. E vuol dire che ci va bene così. Perché è proprio la retrovia che ci piace. […] È tempo di agire. Di uscire dal guscio. […] Sarà difficile, sarà doloroso, sarà faticoso. […] Ma sarà comunque meglio che, il giorno dopo, leggere il giornale e trovare accanto al nostro cognome il voto di sempre: “sv”. Senza voto.
Proviamoci, insomma. Non abbiamo proprio niente da perdere, perché abbiamo già perso tutto o quasi. Proviamoci perché possiamo sbagliare ma potremmo anche trovare la chiave smarrita da altri ormai tanti anni fa. Facciamolo, perché ora tocca a noi. A chi sta scrivendo e a chi leggerà questo post. Più pirati che disimpegnati, come scrive Scanzi. E fortissimi anche perché del tutto inattesi. Inaspettati. Insperati.
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