Sembra che i sondaggisti stiano rilevando una cosa incredibile che nemmeno WikiLeaks.
Pare che gli elettori di destra, in Italia, siano berlusconiani. Irredimibili. E che preferiscano stare con lui o, al massimo, con i suoi alleati più stretti che con una destra moderata, seria, perbene.
Strano che accada: dopo vent'anni di berlusconismo (quella cosa che ha influenzato, secondo gli analisti, i nostri stessi comportamenti, 'corrompendo' anche coloro che la pensano diversamente) in molti continuano a essere berlusconiani. Anzi, lo sono sempre un po' di più.
Davvero una sorpresa. Sconvolgente. Come deve essere sorprendente per molti rilevare che a Berlusconi le regole – e anche le leggi – non piacciano granché. E che si è sempre fatto i cavoli suoi.
Il problema, forse, è dire qualcosa d'altro e provare con qualcosa di diverso. Continuare a ripetere che Berlusconi è Berlusconi, che i berlusconiani sono berlusconiani e che Berlusconi è con tutta probabilità berlusconiano (e quindi simile ai suoi elettori) non ci porterà molto lontano.
E temo che la stessa cosa accadrebbe se noi convocassimo gli antiberlusconiani, contro Berlusconi e i berlusconiani. Chissà cosa ne pensano i sondaggisti.
Perché molti si stanno chiedendo (e chissà se lo dicono ai sondaggisti) una cosa molto semplice. Se Berlusconi è Berlusconi(ano), noi che cosa siamo? Quelli che si alleano contro Berlusconi sulla base del fatto che sono antiberlusconiani? Davvero?
Una tautologia a volte è fastidiosa: se ripetuta per vent'anni, fate voi.
P.S.: l'etimologia, invece, aiuta: perché alla fine, così, vince sempre «lo stesso», perché si parla sempre di lui. Indovinate di chi si tratta.
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