Lo scrive oggi Corradino Mineo, in un caffè ‘corretto’ (sembra quasi una moretta di Fano). La sinistra deve superare l’agorafobia, la paura di occupare gli spazi aperti che le si presentano. Quella richiesta di uguaglianza e di rispetto per la legge che si era già manifestata nel voto di febbraio e che non abbiamo saputo interpretare, dal punto di vista politico, per colpa nostra soprattutto.

E la sinistra? Vedo una prateria di fronte a una sinistra che sappia superare l’agorafobia, la paura degli spazi liberi. Strappare il salario di cittadinanza, welfare per i non garantiti. Ingaggiare una battaglia liberale contro privilegi ormai intollerabili: dall’inamovibilità dei dirigenti, alle rendite delle corporazioni, all’assistenza clientelare che sottrae risorse, alla selva di esenzioni ed elusioni fiscali. Lotta alla corruzione dell’amministrazione, della politica, dell’imprenditoria che lavora per il pubblico. E guerra alle mafie, che ormai sostengono e sostanziano forme nuove di capitalismo criminale e che presto potrebbero proporsi, loro, come soluzione alla crisi nei paesi dell’Europa mediterranea. Infine, la questione della democrazia. Spostare il baricentro verso il lavoro che sta facendo Barca: circoli e progettazione economica dal basso. Insieme occupare lo spazio politico europeo. Perché in Europa è lì che si decide su banche e credito, sulle politiche per rientrare dai deficit, per combattere le emissioni a effetto serra e sugli investimenti per cultura, sviluppo, occupazione dei giovani. Scelte che non possono restare in mano a tecnici e banchieri.

Lo spazio aperto più grande è quello europeo. E invece delle Europee si continua a parlare troppo poco e invece sono elezioni importanti come le Politiche. E ce lo dovremmo ricordare, che quest’anno comunque si voterà.

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