Leggo che Anna Finocchiaro penserebbe a un Senato più forte di quello presentato dal governo, che eserciti anche una funzione di controllo e di garanzia, all’americana, sul governo.
Un’idea che caldeggio da tempo, all’insegna di una netta divisione dei compiti tra le due camere e di una seconda camera che non sia però secondaria e inutile.
Finocchiaro sembra invece voler raccogliere la proposta che il Senato sia solo di secondo livello, con senatori a mezzo servizio, insomma, non votati dai cittadini.
Ora si pone un problema: se il Senato ha funzioni che la Camera non ha più, e altre di peso istituzionale, è il caso che ci sia qualcuno ad assolverle seriamente e continuativamente. Altrimenti indeboliremmo il Senato e anche la Camera, che non mi sembra un’idea geniale.
Insomma, la dico così: più il Senato ha funzioni e competenze, più è il caso che abbia almeno una componente elettiva (Chiti e Tocci propongono che tutto il Senato sia a suffragio universale diretto). Altrimenti, a pasticcio aggiungeremmo pasticcio.
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