Leggo su Repubblica che Renzi avrebbe dichiarato: «Alcuni senatori sono alla ricerca della visibilità, è comprensibile ma la politica è un’altra cosa».
A parte che è parecchio curioso che proprio Renzi adotti l’argomento della «ricerca della visibilità» che lo ha contraddistinto da sempre, stupisce leggere nello stesso pezzo che i senatori che ricercano la visibilità sarebbero la maggioranza assoluta. E che quindi passerebbe la riforma Chiti più di quanto non passerebbe la riforma Renzi.
Quanto poi al fatto che la politica sia un’altra cosa, mi pare che fosse il mandato (auto-attribuito) del premier – quando non lo era ancora – quello di fare le riforme con le minoranze, per cercare il consenso più ampio all’interno del Parlamento.
Renzi, astutamente, dice di voler superare il bicameralismo perfetto (senza abolire il Senato, perché ha deciso di tenerlo, prima popolandolo di sindaci, oggi di consiglieri regionali e di un po’ di sindaci, con l’aggiunta dei nominati dal Presidente della Repubblica ma forse no). Bene, vorrei ricordare che anche con la proposta di Chiti (e con la mia personalissima) si intende superare il bicameralismo, come abbiamo spiegato un trilione di volte. Solo che lo si vuole fare meglio e, visto che siamo in un Parlamento che meglio avrebbe fatto a votare subito (!) una legge elettorale, vorremmo farlo con il consenso più largo, tra forze politiche di maggioranza e di opposizione (e non solo con il consenso di Verdini).
La politica è un’altra cosa.
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