Casi giudiziari e risultati elettorali ripropongono la dialettica giovane (e nuovo) versus vecchio (e passato).

Le cose sono molto più complicate di così (ovviamente). E dovremmo cercare di essere tutti un po’ meno superficiali.

Alle Europee, oltre ai volti nuovi (che avevano già incarichi e visibilità nazionali), tutti gli altri preferenziati, anche all’interno della maggioranza renzianissima (tipo Bettini o Toia o Pittella) non erano proprio di primo pelo.

In Parlamento l’area più entusiasta del renzismo è rappresentata da Franceschini. Il più importante e renziano tra i sindaci è Fassino.

Genovese ha partecipato all’ultimo congresso, portando il nuovo a risultati straordinari a Messina.

Orsoni quando è diventato sindaco di Venezia era nuovo.

Massimo Depaoli ha vinto a Pavia: Massimo è sicuramente nuovo (per altro si confrontava con il nuovo leader della destra, il giovane Cattaneo), ma forse non dello stesso tipo di nuovo di Gori.

A Livorno e Perugia si è perso malamente: in precedenza, tutte le voci critiche erano state azzittite, e i dissidenti (quelli di sinistra) esclusi dalle liste. I candidati erano giovani, soprattutto il livornese. Sembra nuovo, però, e il suo sito è pieno di foto di nuovi.

A Padova alle primarie tutto il Pd, vecchio e nuovo, ha votato per Rossi (a sinistra c’era Francesco Fiore, è arrivato secondo alle primarie, ma poi l’hanno parecchio snobbato, diciamo così, recuperandolo solo all’ultimo minuto).

A Napoli ha vinto solo un antico democristiano, in un Comune della provincia; a Pachino, per dire, ha vinto un giovane vicino alla Cgil, studioso di storia del sindacato. Sarà nuovo o vecchio, secondo le attuali categorie?

Forse, il problema non è solo nuovo o vecchio. E anche nel nuovo e nel vecchio vanno fatte distinzioni precise, e il risultato valutato nella sua complessità. Lo dico come consiglio. E chiedo sinceramente che non si trasformi un risultato elettorale, nel complesso molto positivo, soprattutto dalle mie parti, come un’occasione di una prova di forza tra correnti. Quella c’è già stata. Grazie.

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