Attribuendola ai dissidenti, eretici, ribelli, qualcuno oggi dice kamikaze (mah): siccome la discussione è in commissione e in commissione non c’è più alcun rappresentante della categoria sopra citata, come fanno i kamikaze a fare melina, con la telepatia?

Oppure, se preferite: se da sette mesi c’è un patto inossidabile su legge elettorale e riforma del Senato (oggi mi ha detto Santanchè in tv che ne esisterebbe anche una versione scritta e firmata da Berlusconi e Renzi, ma forse scherzava), perché non sono già state votate a larghissima maggioranza entrambe?

E non mi si dica: avete paura del voto, perché anche questo fa parte di una retorica falsa quanto debole. Personalmente chiedo il voto da subito, e chiedo dalla primavera del 2013 che questo benedetto Parlamento voti una nuova legge elettorale con cui si possa tornare a votare. E pensavo che fosse anche l’idea del premier quando premier non era ancora.

Quindi: non si ha paura del voto, non si ha nessuno che possa ‘frenare’, non c’è modo di rovesciare la maggioranza larghissima che da sette mesi dà la linea a tutti quanti (come si è visto in occasione dell’approvazione dell’Italicum alla Camera votata da quasi tutti).

Si esprime un’opinione, motivatamente, da mesi e da mesi si viene ricoperti da insulti: in cerca di visibilità, attaccati alla poltrona, professoroni, detto spesso a persone che nemmeno si ricandideranno, tra l’altro, e che certo non ci guadagnano a fare così, perché è evidente che lo schema imperante consideri parecchio l’elemento fedeltà.

Alla luce di questi fatti, perché vi scaldate tanto? Perché cercate nemici? Perché siete pronti a mettere in discussione anche l’art. 67 della Costituzione?

A me sembra che ci sia un po’ di hybris, in tutto questo. E mi dispiace.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti