Matteo Richetti si candida alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. Lo fa ricordando (anche all’omonimo, pare, leggendo le cronache di queste ore) che sono i cittadini e non le segreterie (locali e nazionali) a decidere chi debbano essere i candidati alle cariche monocratiche. E fa bene. Molto. Soprattutto in tempi di liste bloccate (Italicum e Toscanellum), di riduzione della rappresentanza (vedi alla voce riforme), di scelte che calano dall’alto. Bravo, Matteo.
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