Marco Sarracino mi scrive:
Un anno fa il Partito Democratico della Campania svolse (anche in quel caso tra mille polemiche e irregolarità diffuse) il congresso regionale. A quella competizione concorsero Assunta Tartaglione, Guglielmo Vaccaro e Michele Grimaldi.
Nelle loro mozioni congressuali, il punto cardine del loro programma era lo svolgimento delle primarie del centrosinistra. Si istituì così una commissione ad hoc che potesse occuparsi esclusivamente della costruzione di questo appuntamento. Con il passare del tempo, due dei tre candidati – la segretaria vincitrice del congresso e il secondo arrivato – hanno più volte rinnegato la necessità di svolgere le primarie per selezionare il candidato presidente del centrosinistra. Tra mille difficoltà la direzione regionale con la presenza di Guerini, fissa una prima data per le primarie, il 14 Dicembre: si presentano secondo il regolamento Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca e Angelica Saggese.
Un pezzo consistente del partito, ad una settimana dal voto, in una ulteriore direzione regionale, fa rinviare a maggioranza la data delle primarie dal 14 Dicembre all’11 Gennaio. Nel pieno delle vacanze di Natale, viene riconvocata una ulteriore direzione regionale, questa ancora a maggioranza per problemi organizzativi rinvia le primarie dall’11 gennaio al primo Febbraio.
A questo punto, ottenute altre tre settimane di tempo, la vaga maggioranza che va dai renziani della prima ora ai dalemiani passando per i lettiani fino alla nuova componente dei cattorenziani (gli ex bindiani per intenderci), fa ritirare Angelica Saggese e propone così la candidatura di Gennaro Migliore, da poche settimane passato da Sel al PD, il quale chiede un ulteriore slittamento delle primarie per avere più tempo per svolgere la sua campagna elettorale.
La direzione regionale, questa volta convocata online, rinvia le primarie dal primo febbraio al 22 febbraio. Si aggiungono così alla competizione Marco Di Lello del PSI, Nello Di Nardo di IDV e Gennaro Migliore presenta la sua candidatura. Nello stesso istante, tutti i gruppi che avevano firmato la candidatura del neo parlamentare del PD, provano a lavorare non solo a costruire un’alleanza con il NuovoCentroDestra ma a lavorare su una candidatura unitaria identificata nella persona di Luigi Nicolais, – presidente del CNR, già candidato alla presidenza della Provincia di Napoli, sconfitto da Luigi Cesaro con oltre trentacinque punti di scarto – avvalendosi dell’articolo 18 dello statuto nazionale il quale prevede che laddove il 60% dei membri dell’assemblea regionale sottoscrivessero la candidatura di un’unica persona, allora le primarie non possono svolgersi.
Comincia così la lunga caccia alla firma. Per prendere tempo la direzione regionale, ancora una volta a maggioranza, sposta le primarie dal 22 febbraio al primo marzo. Tutto questo è accaduto fino ad oggi, giorno in cui, Gennaro Migliore, si è addirittura ritirato dalla competizione e Massimo Paolucci, europarlamentare dem, ha lasciato il Partito Democratico.
Se questa doveva essere la nuova gestione e il cambio di passo imposto da Matteo Renzi e il suo gruppo dirigente al PD, specie nel Mezzogiorno, forse i militanti del Partito Democratico e gli elettori del centrosinistra erano distratti.
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