Il decreto Sblocca Italia, elaborato da Lupi e dai suoi funzionari, è la prova peggiore del governo attualmente in carica (votai contro proprio per le ragioni che ora sono sulla bocca di tutti).
A cominciare dall’articolo 5 sulla proroga delle concessioni autostradali e dagli sconti sulle autostrade, tipo la Orte-Mestre che è stata intercettata prima di essere progettata.
Se, oltre a registrare le dimissioni del ministro, si vuole davvero cambiare, si torni su quelle decisioni, si cancellino i regali e i privilegi, si riporti il settore alla concorrenza certa, unica condizione per far ripartire le opere, piccole e grandi.
Dalle intercettazioni e dalle accuse dei magistrati, emerge – alla rovescia – un piano di riforma complessiva, a cominciare dalla separazione tra controllori e controllati, con particolare riferimento alla terzietà degli organismi di vigilanza e di direzione dei lavori e all’urgenza di una maggiore capacità di intervento delle Autorità.
Se si vuole cambiare, lo si faccia davvero. Perché lo Sblocca Italia risale a pochi mesi fa. E lo hanno votato tutti quelli che ora trasecolano.
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