Le conclusioni del segretario.
1. «Registro molte condivisioni sulla prima parte» (quella programmatica). «Lavoro e reddito in primo piano, che poi il reddito lo declini anche dal lato del fisco». «Un partito popolare che risolve i problemi delle persone», questa è l’idea di Pd che deve ‘sbucare’. Questo è il nostro «profilo d’identità», non per «sgattaiolare dai temi della giustizia», ma per sfuggire al richiamo dell’agenda di B.
2. Alleanze: «alludo a un qualche movimento che sta nella società», non intendo certo soltanto «aggiungere un birillo in più». Questo è il significato di «alternativa». «Lavoriamo in quest’acqua», dice Bersani. «Qui nessuno può far finta di essere Alice nel Paese delle Meraviglie», dice Bersani. Il segretario è tranquillo: «Siamo in condizioni migliori rispetto a qualche mese fa», «i problemi ci sono, ma siamo in grado di risolverli». Sulla Puglia («rischiosa coerenza», aveva detto nella relazione), «non accetterei di dire che è stata sbagliata l’idea». «Nessuna obiezione su Vendola», si è trattato di una «ricognizione e verifica», non determinate dai veti dell’Udc, per estendere la maggioranza. «Fronte più ampio». «Siamo al fianco di Vendola con affetto, chi perde sostiene chi ha vinto, perché le primarie le abbiamo inventate noi». In ogni caso, «noi non appaltiamo la guida dell’alleanza», la teniamo noi.
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