Un modello da seguire (ovvero «la Lombardia come ci piacerebbe che fosse»).
Una rivoluzione urbana senza precedenti. Raddoppio dei viali e della superficie alberata, il più grande sistema di tram pubblici del Nord America, trasformazione del Waterfront, il lungolago in una sorta di immensa Ramblas, lunga otto chilometri, attorno alla quale sorgeranno nuovi quartieri residenziali per ripopolare la zona attorno al centro finanziario e bloccare l’esodo verso i sobborghi dove l’uso dell’automobile è obbligatorio, e ridurre lo spreco energetico con una minore dispersione della popolazione. […] «In fondo il nostro è un modello più europeo che nordamericano – spiega John Campbell, amministratore delegato della Waterfron Toronto, la società privata che sta gestendo l’immensa operazione -. Il governo provinciale ci ha imposto che il 20 per cento dei futuri appartamenti dovranno essere a prezzi agevolati per garantire l’accesso anche alla classe media». Campbell conta comunque di fare un bel mucchio di quattrini bonificando il terreno e riempiendoli con una serie infinita di condomini, «non più alti però della larghezza della strada, come a Parigi». La città si riempirà anche di turbine a vento e pannelli solari, due settori dove l’Ontario è all’avanguardia, pur con una concorrenza che sta diventando infernale. «L’unico modo per resistere è ricerca, ricerca, ricerca», spiega Kevin Jones, presidente dell’Oceta, l’organismo provinciale che si occupa di rendere più facile la vita alle nuove imprese di tecnologia verde. Uno dei fiori all’occhiello dell’Ontario è la Morgan Solar, specializzata in pannelli solari. Per ora è un piccolo edificio a un piano alla periferia di Toronto. Nicolas e John Paul Morgan, 37 e 31 anni, però pensano in grande. Hanno in mano quello che pensano sarà il pannello solare del futuro e contano di lanciarlo entro giugno, quando il G8, seguito da G20, si terrà nella regione di Muskoka, a 200 chilometri da Toronto, e farà da cassa di risonanza in tutto il mondo.
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