La logica del “si salvini chi può” non è dignitosa. Milano ha bisogno che le caserme ospitino i migranti ora in Stazione Centrale, che sia reso al massimo utilizzabile l’ex Cie di via Corelli (già impiegato parzialmente)  e che vengano coinvolte altre città: per un fatto che attiene prima di tutto l’umanità e la dignità. Ed è necessario e non più rinviabile che il governo attivi un vero coordinamento – a cui accedano anche i comuni, ora solo destinatari delle non decisioni della politica romana.

I profughi non sono clandestini: si vedono benissimo, piuttosto c’è qualcuno che fa finta di non vedere. L’Europa li confina in un limbo, tra identificati e non, tra il regolamento Dublino e la 55 del 2001, senza sciogliere la contraddizione.

Non è serio. Per nessuno.

Anche per chi su una tragedia del genere non esita a costruire la più volgare delle campagne elettorali. Per contrastarlo, però, ci vuole più qualità e tempestività, finora mancate, a livello nazionale ed europeo.

Ora qualcuno scopre che la questione è planetaria e da affidare all’Onu. Chi lo dice da anni, è stato ridicolizzato.

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