Da elettore sono molto deluso di non avere raggiunto l’obiettivo perché l’anno prossimo avremmo potuto votare per fermare la deriva politica a cui stiamo assistendo e per ridisegnare il quadro politico sulle cose e non sui trasformismi.
Era la ragione della fretta di avviare una campagna referendaria quest’anno. Ed è la ragione della delusione che pochi altri soggetti ne abbiano compreso l’urgenza. Questo il senso del titolo di ieri: ora il governo sta sereno ancora un po’.
Leggo di molti turbogovernativi che dileggiano: se pensano di impressionarci si sbagliano. Fossi in loro rifletterei piuttosto sul fatto che 300.000 persone hanno firmato in meno di un mese per discutere le famose riforme. I potenziali firmatari – se solo fossero stati informati – sarebbero stati molti di più. Colpa nostra e mia non averli raggiunti tutti.
Certo, le nostre stime erano più alte, perché avevamo sotto gli occhi città che avevano raggiunto l’obiettivo e una tendenza esponenziale che ci ha fatto sovrastimare generalmente il dato. Tutto è avvenuto nelle ultime ore e ciò ha complicato la raccolta e la sua gestione.
Nelle prossime ore daremo informazioni più precise sul risultato, come è giusto che sia.
E andremo avanti con i nostri banchetti, per ringraziare i firmatari, rispondere a chi vuole firmare ancora (sono stati tantissimi in queste ore), raccogliere adesioni alle sfide future.
Di errori ne abbiamo fatti tanti. A tutti i livelli. Il più grande è stato quello di non attivare di più la provincia italiana, come avremmo dovuto fare. E di non crederci (questo non io…) fin dall’inizio. Troppi hanno sottovalutato il carattere strategico dei quesiti e la voglia di partecipare delle persone. Sono partiti tardi e hanno raccolto firme come se piovessero, senza avere il tempo di programmare bene le cose.
Di tutto il resto parleremo ancora. Intanto andiamo avanti. E cerchiamo di valutare le cose per quello che sono. Mille punti attivi in tutta Italia. Code ai banchetti negli ultimi due fine settimana. Persone con cui siamo entrati in contatto e che non abbandoneremo. Anzi. Le cerchiamo già questo fine settimana.
Era solo una questione di tempo perché ció che dicevamo possibile è apparso per quello che è: reale, attuale, necessario ed è stato ampiamente dimostrato.
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