Pare che il Pd della Lombardia non voglia candidare Carlo Monguzzi, già capogruppo dei Verdi, perché ha fatto quattro legislature in Regione. Pare anche che il Pd gli abbia offerto un posto nel ‘listino’ del presidente, come se il criterio valesse solo per una parte della scheda, quella dove si devono prendere le preferenze (e di solito Carlo ne ha molte, più di tutti gli altri). Pare infine che il Pd gli abbia offerto un posto in Consiglio comunale. Nel frattempo, pare che il Pd conceda la deroga al capogruppo uscente (al terzo mandato: il limite sarebbe di due) e che, in altre regioni, le deroghe si sprechino. Verrebbe da chiedersi perché una regola valga a Milano, valga così così a Pavia, non valga a Venezia e non valga affatto a Novara (per non parlare delle "regioni rosse"…). In ogni caso, pare che Formigoni non si possa candidare per quello che sarebbe il suo quarto mandato (il terzo con l’elezione diretta del presidente). Lo dicono tutti i costituzionalisti che abbiano affrontato l’argomento: Ainis, Angiolini e Raveraira (e molti altri, che preferiscono rimanere ‘coperti’ per motivi di opportunità). Una bazzecola, in effetti, rispetto al nostro famoso dibattito interno: abbiamo altro di cui parlare, noi.
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