A scanso di equivoci: oggi sarò in piazza, a Verona, con la #family, non tanto per sostenere la legge Cirinnà (una legge ancora parziale, che contiene ancora elementi di discriminazione e più di un equivoco da verificare, tipo questo), ma perché da tempo sostengo i matrimoni egualitari. Che si stanno affermando in molti paesi, che le unioni civili le hanno discusse e approvate dieci anni fa (almeno). E sulla questione delle adozioni – aggiungo – sono da sempre favorevole alla possibilità che anche i single possano adottare.
I dati ci dicono che le famiglie si sono profondamente trasformate in questi anni. Che non si può dire quali siano migliori di altre. Se chi si ama da tutta la vita, dal liceo fino ai cent’anni, se le coppie ricostituite, se i single con figli (per le ragioni più diverse), per le famiglie arcobaleno, per le coppie che non hanno bambini, per chi si affida alla procreazione assistita (conosco coppie molto credenti che lo hanno fatto, per sfatare un miliardo di luoghi comuni). Non si può dire quali sono «naturali» più di altre: «secondo natura» – sapete – esiste l’omosessualità (proprio «secondo natura», doveva essere nel «piano», evidentemente).
La mia stessa famiglia non è abbastanza tradizionale, secondo i canoni a cui ci richiamano certe morali.
Ci vediamo alle 15, a Verona, in piazza Bra. Senza tabù, senza paure. Che fanno male alle altre e agli altri.
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