Ho appena parlato con Tomaso Montanari dell'iniziaitva che ha promosso per affrontare quella che ha definito «Emergenza cultura». Le richieste sono precise e si richiamano (con precisione, appunto) alla Costituzione.
Ovviamente aderisco a titolo personale e vi aderisce, fin dall'inizio, tutta la 'compagnia' di Possibile.
Si tratta, per me, di una sorta di antefatto della discussione sulla riforma costituzionale: anche per quanto riguarda la cultura siamo di fronte a una semplificazione che nasconde accentramento e liberalizzazione, assistiamo al perenne fastidio che questa cultura di governo nutre per tutte le forme di autonomia, garanzia e controllo, vediamo un filo che non si interrompe affatto (anzi, prosegue, pieno di slancio giovanilistico) rispetto ai governi degli ultimi anni. Un continuum senza soluzione se non quella di ridurre al minimo le istituzioni fondamentali della Repubblica.
Ecco, il percorso verso ottobre inizia ora, con la Cultura ed è molto importante, se ci pensate, che sia così.
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