Tre esempi.
«Ciao a Equitalia».
«Non possiamo accoglierli tutti».
«Aggiungere le parole: reddito minimo di inclusione».
Posizioni del premier e della sua maggioranza nelle ultime ore.
Quindi, Equitalia – come dicevano la destra e il M5s – va superata. Come? Con che cosa? Con niente? Con una cosa identica? Non stava lavorando bene, l'attuale Equitalia, con il nuovo gruppo dirigente nominato dal governo? Perché va abolita? Quale messaggio si vuol dare? Non è che si strizza l'occhio all'infedeltà fiscale?
I profughi, gli immigrati, i rifugiati non possiamo accoglierli tutti. E magari, aggiunge Fassino, gli stranieri li togliamo dalle graduatorie per la casa. Quindi, aveva ragione la Lega più dura? Quindi le opacità del M5s sull'argomento sono diventate contagiose? Quanti sono tutti? Quanti sono quelli che possiamo accogliere? Quando arriverà una normativa più seria? Aspettiamo ancora Alfano? Di che governo fa parte (autorervolmente) Alfano?
Il reddito minimo faceva ribrezzo, nelle dichiarazioni, e non è mai stato fatto nulla per finanziarlo. Anzi. Appena è arrivato al governo, insieme a Letta è stato fatto fuori Giovannini, ministro che più si era impegnato su questo tema. Per due anni, zero. E oggi vediamo la povertà crescere come non mai. Istat parla di record. 4,5 milioni di cittadini al di sotto della soglia di povertà assoluta.
Dopo due anni passati a finanziare allegramente misure elettorali, a togliere tasse ai benestanti e anche ai ricchi, a dare 80 euro senza 'conoscere' il reddito familiare delle persone e il loro patrimonio, a sprecare i soldi necessari per una misura contro la povertà seria, la maggioranza intende oggi delegare il governo a una legge sulla povertà finanziata con 600 milioni di euro. Un decimo di quello che servirebbe per iniziare a discutere di un reddito minimissimo. Però si usa l'espressione del reddito minimo, che non lo è. Non è paragonabile. Una misura senza misura, senza proporzioni.
Si usa il nome, come se le cose fossero conseguenza dei nomi e non viceversa. Si fa riferimento alla commissione Onofri, 1996. Senza considerare che sono passati 20 anni. Senza reddito minimo. Appunto.
Poi i cittadini si sentono presi in giro. E non hanno torto. Se vanno avanti così, non c'è più niente da fare.
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