Come sospettavo, il premier è in campagna elettorale.
Ma non per il referendum, no.
Proprio per le elezioni politiche.
I segnali c’erano tutti: se vince il Sì, Renzi vorrà votare subito. Se vince il No, Renzi vorrà votare subito, anche se sarà un po’ più complicato. E ci vorrà un governo di passaggio, più o meno come il suo.
Leggete cosa confida Guelfo Guelfi a Repubblica:
Quanto a se stesso, è deciso a dimettersi in caso di sconfitta. Non può dirlo pubblicamente, perché ha deciso di "spersonalizzare" il 4 dicembre, ma mai accetterà di farsi "rosolare". Ed è questa, assicura, l'unica strada per garantire al Pd – e al renzismo – un futuro alle prossime politiche. Certo, potrebbero tentare di costringelo a un rapido "traghettamento" verso nuove elezioni. Ma lui potrebbe essere costretto a concedere al massimo un breve sostegno (fino a maggio) a un'altra soluzione – "alla Padoan" – e costruire proprio su questa "distanza" la campagna elettorale. Candidamente, lo conferma anche Guelfo Guelfi, amico del leader e renziano nel cda Rai: "Vedrete, se perde Matteo si farà da parte, riformerà l'esercito e ci porterà ad elezioni. È questa la nostra finale di Champions, non il referendum. Sì, certo, senza Bersani e i suoi. È quello che aspettiamo da sette Leopolde…".
Poi ci dicono che non si vuole personalizzare. No, no. State sereni. Sopratutto se appartenete alla minoranza dem. Serenissimi.
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