Ieri a Lucca, alla fine dell’iniziativa, mi si avvicina una signora che mi dice: sei stata la mia ultima spiaggia, dopo le primarie in cui c’eri anche tu, ho mollato anche io.

Le chiedo: che cosa fa, ora?

E lei, dopo aver sospirato profondamente: cosa vuoi che faccia… non lo so…

Ecco, archiviamola, la sinistra dei sospiri. È il momento di raccogliere le energie per rappresentare tutti quelli che di fronte a ciò che accaduto in questi anni si sono messi a sospirare, si sono allontanati, non ci hanno creduto più.

Noi abbiamo scelto Possibile anche in ragione di una citazione secondo la quale è necessario chiedere per sé un po’ di possibile, altrimenti si soffoca. In generale, con tutti quelli che vorranno riconoscersi in un progetto e si impegneranno per affermarlo, è il caso di passare dal sospiro della delusione a un respiro altrettanto profondo della proposta e della mobilitazione.

Con un «manifesto» nel quale riconoscersi (sostantivo, aggettivo e anche verbo) e con la promozione di assemblee in ogni città perché siano i cittadini a decidere e non le regole di un sistema elettorale che si preannuncia in tutto simile ai precedenti, bloccato e blindato da pochi capi.

Noi ci siamo, con grande spirito di collaborazione e di apertura, come sempre. Pensateci e, per un po’, lasciate da parte i sospiri.

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