Nella speranza – minuscolo e anche maiuscolo, in questo caso – che la riunione d’avvio della «lista» sia finalmente fissata, domani presentiamo il «manifesto» politico e programmatico.

Non è il manifesto di Civati o di Possibile, è il manifesto che proponiamo a tutti quanti, che illustreremo in tutta Italia, che metteremo a disposizione dei soggetti che vorranno fare con noi.

Noi da mesi lavoriamo come se la lista ci fosse già, perché in politica è questione di scelte e di volontà, di offrire prospettive, di fare il «possibile» per unire ciò che può stare insieme.

Domani partiamo dai contenuti, dalle cose da dire e da fare, dalle scelte fondamentali che ci ispirano. Da lunedì lanciamo la raccolta di idee su come comunicarli, sulle modalità con cui affrontare la campagna elettorale – che è già iniziata, avvisate i ritardatari.

Entrambe le cose saranno messe a disposizione di chi a Possibile aderisce e di chi parteciperà al percorso della lista, in modo democratico e rigoroso, così come dovranno esserlo tutte le candidature e le modalità stesse con cui le sceglieremo.

Un progetto di governo spiegato bene, per cambiare l’Italia e dare rappresentanza a chi non ce l’ha più o non ce l’ha ancora: le due cose non sono affatto in contraddizione tra loro.

Un’utopia per realisti, come dice un buon titolo.

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