Il post definitivo di Rocco Olita sulla legislatura presente e quella futura.
(La frase del titolo l’abbiamo già adottata, con Luca Pastorino, nella campagna elettorale siciliana).
Ma siccome non voglio evadere del tutto il problema, e non voglio che appaia solo una questione sentimentale, o peggio, “risentimentale”, provo a fare alcune ipotesi. Il prossimo centrosinistra a cui dite di voler lavorare, avrà come obiettivo quello di cancellare gli accordi con le discutibili milizie libiche fatti per tenere i migranti lontani dalle telecamere e senza preoccuparsi delle loro sorti e aprirà un discorso serio sull’immigrazione, a partire da canali umanitari capaci davvero di ridurre i morti in mare? Butterà via le logiche che hanno portato al Jobs Act, ripristinando le norme contro i demansionamenti, i controlli a distanza e i licenziamenti senza giusta causa, mettendo a punto un percorso d’investimenti per rilanciare sul serio l’occupazione? Ridimensionerà il piano delle grandi opere scritto da Lupi, eliminando la questione del presunto «interesse strategico» buono solo per militarizzare i cantieri e porrà il tema della riduzione del consumo di suolo e della manutenzione del territorio come obiettivo primario? Casserà la cosiddetta Buona Scuola, mettendo risorse concrete contro la dispersione scolastica e per sostenere l’accesso all’istruzione soprattutto per le fasce più povere e deboli della popolazione? Abolirà il decreto Minniti-Orlando? Riprenderà il filo del discorso con le parti sociali da dove si era spezzato con quell’incontro durato meno di un’ora? Eviterà di provare a cambiare le regole comuni «a colpi di maggioranza»? Ripristinerà le tasse sulla prima casa e alzerà quelle sulle successioni per estendere e incrementare i servizi sociali?
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