Molti si sono indignati per l’ordinanza del sindaco di Como, esponente della destra, che ha vietato di dare da mangiare ai poveri per non rovinare lo shopping e l’atmosfera natalizia.

Una scelta penosa.

Qualche giorno fa a Como il partito del governo aveva promosso una manifestazione antifascista, a cui avevamo aderito convintamente.

Insomma, c’è una Como di destra e una Como che difende i valori costituzionali.

Purtroppo però anche in questa storia si manifestano tutte le contraddizioni del partito del governo: l’ordinanza del sindaco, infatti, trova legittimazione facendo riferimento, come notato da Andrea Maestri, al decreto Minniti-Orlando.

L’ordinanza inizia così: «Visto l’articolo 4 del Decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14 [Decreto Minniti-Orlando] recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza della città”, convertito in legge n. 48 del 18 aprile 2017 che dispone: “Ai fine del presente decreto, si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità ed al decoro della città”». Poi prosegue, sempre in riferimento al decreto Minniti-Orlando, ricordando che esso «consente al Sindaco di adottare ordinanze contingibili e urgenti, “quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana…”» e precisando che «il succitato articolo, così come modificato può trovare applicazione anche in relazione a forme di accattonaggio con modalità vessatorie”».

Ancora una volta, a chi dice che c’è il pericolo che la destra vinca, rispondiamo che c’è già qualcuno che la sta aiutando parecchio, con scelte che la destra saluta con favore e che applica con puntualità e soddisfazione. Vale per l’immigrazione e gli accordi libici, per le indecorose norme sul «decoro», per i licenziamenti, vale per quasi tutto.

E a chi si dice preoccupato di che cosa potrà fare la destra al governo, la risposta è già contenuta nella domanda: quello che è già stato fatto.

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