Qualcuno ne parla: per un’Italia libera dalle false promesse e uguale per tutte e tutti
Don Ciotti scrive che nessuno parla di mafia, con Grasso e candidati come Giulio Cavalli che non credano debbano spiegare perché sono antimafiosi. Liberi e Uguali ha, tra gli slogan fondamentali della campagna, la «Mafia Tax», ovvero il contrasto a corruzione, riciclaggio, infiltrazioni, concorrenza sleale e molto altro.
Gian Antonio Stella dice che nessuno parla di ambiente, con Rossella Muroni e Annalisa Corrado che con Possibile non solo ne parlano ma si sono battute su tutte le questioni ambientali che vi vengono in mente e propongono un «grande piano verde». Lo stesso aveva scritto Luca Mercalli e Corrado aveva già risposto, ricordando le proposte su energia e efficienza, sul consumo di suolo, sulla mobilità sostenibile.
Molti commentatori facevano notare che nessun parlamentare è andato a Macerata e Liberi e Uguali, a cominciare dai suoi rappresentanti più noti, non solo ha fatto presenza ma ha partecipato alla mobilitazione e alla preoccupazione dei cittadini.
Dario Di Vico scrive che nessuno parla di impresa, lamentando soprattutto i ritardi sulla digitalizzazione e sui servizi evoluti, che invece sono al centro del programma di LeU e della nostra campagna, soprattutto al Nord.
Altri dicono che non c’è coraggio sui diritti civili, mentre c’è chi come noi propone il matrimonio egualitario e il superamento dei limiti della legge sulle unioni civili, con l’estensione dei diritti di cittadinanza alle persone in transizione. E lo dichiara esplicitamente, come fa ogni giorno Gianmarco Capogna.
C’è chi dice che non si parla più di legalizzazione della cannabis, mentre tutti i parlamentari che sono confluiti in LeU, a cominciare da Daniele Farina e dal vostro affezionatissimo, hanno votato perché la legalizzazione fosse finalmente presa in considerazione da un paese infiltrato dalle mafie (vedi sopra), per finanziare prevenzione e sanità e per un consumo più consapevole di tutte le sostanze, legali e non.
Molti obiettano che sull’antifascismo si fa retorica, ma Andrea Maestri (candidato LeU al Senato in Umbria, a diretto confronto con Renzi) ha elaborato un piano che tiene conto della legislazione attuale e insieme di proposte in campo culturale e ambientale. Maestri, insieme a Catone (candidato LeU a Varese), ha anche presentato l’unica legge-quadro di riforma del sistema dell’immigrazione e dell’accoglienza.
Tutti sostengono che le liste sono compromesse dalla presenza di impresentabili: nessuno è perfetto, ma Grasso su questo è stato inflessibile e rigoroso. Non sono tutti uguali e nemmeno liberi, qualcuno sì, però.
Con Possibile per un anno abbiamo lavorato a un manifesto programmatico che argomenta punto per punto, indicando soluzioni e coperture (grazie a Davide Serafin, candidato con LeU), per tutti coloro che dicono che tutti sparano slogan senza cifre e soprattutto senza coperture, come ha detto ieri sera in tv Cottarelli, lamentando che nessuno ne parli.
Qualcuno che ne parla c’è, rendersene conto può rendere il Parlamento che eleggeremo più ricco di contenuti e di proposte. Un’Italia libera dalle false promesse e uguale per tutte e tutti.
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