Non è con l’odio e con il razzismo che si risolvono i problemi di chi è difficoltà, ma con la riduzione delle disuguaglianze, con la giusta retribuzione del lavoro, con la progressività, con gli asili e la scuola e la ricerca.
La guerra tra i poveri è l’invenzione più antica del mondo ed è utile ai potenti, che così possono agire indisturbati, senza che nessuno pretenda da loro – loro che possono, appunto – di cambiare le cose.
Non è con gli slogan o con le parole violente che si dà un futuro a questo paese, è con lo studio, la ricerca. Non con i bonus-lotteria, con gli investimenti mirati.
Non con i muri, che poi siamo dalla parte sbagliata del muro, immersi nel Mediterraneo, che ci proteggeremo ma con politiche nazionali e europee di nuovo segno, per l’uguaglianza e la libertà, in una parola, per il benessere delle cittadine e dei cittadini.
Non è con le armi che si creano le condizioni dell’uguaglianza e della convivenza, ma con la pace e con scelte politiche nette.
Non è con la negazione dei cambiamenti climatici che sopravviveremo, ma con un grande piano verde, che guardi al futuro e che sul futuro si misuri, per produrre energia pulita, risparmiarne il più possibile e sottrarsi così alla dipendenza da sceicchi e tiranni.
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