È un po’ curioso: ci hanno chiesto per mesi di unire la sinistra, di convergere verso un progetto unitario, di trovare un unico leader. Sapete quanto impegno ho dedicato e quante energie abbia profuso perché ciò fosse possibile.
Ora leggo spuntare i commenti di alcuni che criticano proprio l’unità, perché «avrei votato per te, ma se c’è quell’altro allora non voto», preferendo disperdere (che contiene al suo interno la parola «perdere»).
Una posizione irriducibile che è veramente al limite del paradosso: se si segue il ragionamento, ciascuno di noi avrebbe dovuto presentare la propria lista, per fare l’1% ciascuno. E negare la rappresentanza parlamentare alla sinistra.
Nessuno è perfetto e le cose si possono sempre fare meglio di come sono state fatte, anche alla luce di un sistema elettorale criminale e criminogeno, ma la Sinistra che non c’era e rischiava di non esserci mai più adesso c’è ed è l’unico vero antidoto di fronte all’ultradestra e al disegno di proseguire con le larghe intese forever.
Non ci piace la responsabilità a tutti i costi e in questi anni lo abbiamo dimostrato, uscendo da una maggioranza che aveva tradito tutto e tutti e anche se stessa. Ma anche l’irresponsabilità come bandiera forse, per una volta, dovremmo lasciarla perdere.
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