In Fahrenheit 451 per salvare i libri dal rogo della dittatura alcuni testimoni e resistenti adottano un libro per ciascuno, che imparano a memoria, per salvarlo.
In questa campagna elettorale molti di noi hanno scelto di riferirsi ai valori costituzionali, com’è giusto che sia, soprattutto in questa stagione politica. C’è però una candidata, Annalisa Corrado, che sono andato a trovare a Vicenza, dove si presenta per la Camera dei deputati, che rappresenta perfettamente, senza nemmeno doverlo dichiarare, un articolo della Costituzione, l’articolo 9.
Un articolo che tiene insieme e collega tra loro – un comma dopo l’altro – la difesa del paesaggio e la promozione della ricerca scientifica, che Annalisa concilia, biograficamente e politicamente, e che ha voluto rappresentare in questa campagna, dalla questione dei Pfas alla promozione delle iniziative più innovative, sotto il profilo ambientale, dell’imprenditoria locale (e qui locale è immediatamente internazionale, perché si tratta di eccellenze a livello mondiale).
Una campagna così è quella che meglio rappresenta il desiderio di cambiare modello di sviluppo e di trovare nuove «alleanze» tra ambiente e produzione, che solo una lettura superficiale mette in contraddizione tra loro.
Annalisa, ingegnere ambientalista, è la voce più limpida di quell’ecologismo politico che sa coniugare la difesa dell’ambiente con la promozione dei diritti sociali e il contrasto delle disuguaglianze. Perché è così che si deve fare, se vogliamo davvero immaginare un futuro possibile.
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