Abbiamo commesso troppi errori per cui proviamo nostalgia. Ripartire dalle periferie per puntare al centro. Squadra che perde non si cambia. Ci vuole un partito. Ai partiti non crede più nessuno. E ti credo.

Alla fine avevo deciso di votarvi. Poi non l’ho fatto.

Gli italiani hanno bocciato la riforma ma sono stati bocciati da chi l’aveva proposta. Riformiamoci. Lutero è mio. Ci vuole un partito riformato da riformare. Riforma e sarai più riformato. Se poi viene male, la riforma, c’è sempre il Var.

Non mi fido più di nessuno.

Aboliamo la Fornero, non lei, la riforma. Con cosa? Intanto aboliamo la Fornero con il doppio forno. Aboliamo i vitalizi aboliti. Aboliamo le abolizioni.

Ci aboliamo?

Non lavoro, tanto c’ho il reddito. L’ha detto uno in tv. Non ci sono i soldi. Li trovino. Alziamo le tasse ai poveri tanto i ricchi non le pagano, non ne hanno bisogno.

Nel merito non c’è alcun merito.

A casa nostra voglio solo immigrati gentili in nero. Che non siano neri. Non è questione di pelle, sia chiaro. Ho un sacco di amici neri.

A pelle non mi piacciono.

Le coalizioni a ripetere. Un fronte ampio è sintomo di intelligenza. Se hai la vocazione maggioritaria non è detto che devi prendere i voti.

Ti mando in collegio.

Mucche in corridoio bloccano l’accesso di persone che tornano dal bosco. Boschi. Selva oscura che la terza via era smarrita. Fare legna. Cambiamenti climatici.

Cazzo cambia?

Con questa base non vinceremo mai. Lo dicono i sondaggi. Su cosa ti basi per affermare ciò? Non leggo i sondaggi.

Accendo un ceto.

(Ispirato a Diego De Silva, Superficie, Einaudi).

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