L’edizione del BookPride di Milano ha individuato il libro che ho dedicato, curandolo con umiltà e attenzione, al messaggio e alla testimonianza di Liliana Segre come uno dei testi di riferimento dell’edizione 2019.

Non posso che ringraziare per questa scelta e per l’opportunità di presentare il libro «Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza», sabato 16 marzo, con la senatrice Liliana Segre e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

La rassegna è dedicata al desiderio. E anche se per ciò che ci racconta – l’orrore assoluto di una bambina discriminata e poi deportata a Auschwitz – potrebbe sembrare il contrario, il messaggio di Liliana Segre è pieno di desiderio, di desideri.

Desiderio di rigore e di cura per parole precise, opportune, non corrive, superficiali e odiose.

Desiderio per un mondo senza odio, che non conosca indifferenza, ma rispetto, riconoscimento delle differenze, presenza e responsabilità personali e collettive.

Desiderio per una vera liberazione, vissuta con entusiasmo, come la può provare chi è stato privato della libertà e, in modo disumano, della propria umanità.

Segre ci chiede di volere che le persone siano trattate come persone, sempre, e mai da numeri, da oggetti, da dati statistici. Che lo desideriamo, per noi stessi, per gli altri, come obiettivo di una vita intera.

Il suo e, speriamo, il nostro, è il desiderio di non sentirsi mai stranieri, non solo in terra d’Egitto, ma nemmeno in patria. Segre è milanese, italiana, come era la sua famiglia, che nonostante questo fu deportata, che proprio per questo non si aspettava che le cose andassero a finire così. Che è una metafora di ogni situazione in cui si afferma un regime nazionalistico e dei «rovesci» a cui conduce. Ed è una precisa accusa alle responsabilità del nostro paese.

Desiderio anche in senso etimologico, perché la parola desiderio si riferisce alle stelle, e Liliana Segre è sopravvissuta grazie alla sua voglia di vivere e a quella stellina che a cui si rivolgeva ogni sera, ogni notte, che è diventata il suo simbolo.

Desiderio, aggiungo io, che le nostre istituzioni siano rappresentate da persone della sua autorevolezza, del suo impegno civile, che ci consentano di ricordare il passato e di non dimenticarci del nostro futuro, dei rischi che si corrono sempre, delle possibilità che abbiamo. E in questo senso dobbiamo ringraziare il Presidente della Repubblica.

La nostra casa editrice, che vuole raccontare i valori e le questioni universali che la storia di ciascuno di noi porta con sé, non poteva non prendere il via da un libro dedicato a Liliana Segre, che vale più di mille presentazioni.

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