Il mondo è cambiato. In due venerdì. Solo una politica ferma allo specchio di se stessa non se ne accorge (viene in mente quella canzone di Nada).

E mentre tutti si ammazzano di presente, ecco spuntare il futuro.

Sbaraccate tutto. E seguite quelle persone. Fate votare quei bambini. Levatevi dai coglioni e dai cognomi vostri, sempre quelli, e lasciate che le donne si prendano lo spazio che è stato negato loro, con una proporzione da moltiplicare per millenni.

Abbandonate la paura di chi vi vuole solo spaventare e quindi dividere, coltivate la speranza, anzi – come dice Saramago – la volontà.

È un movimento, anzi due, che legano gli europei più di qualsiasi altro manifesto lista cena o altre furbizie.

E parlano di economia e di società, le guardano con lenti formidabili. Per l’occupazione, gli investimenti e soprattutto per ridurre le disuguaglianze. E a chi vi dice: cosa c’entrano le donne e l’ambiente con l’economia, beh, fategli dei disegni.

Partite, non guardatevi indietro. C’è troppo, là davanti.

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