La nostra prima esperienza al Salone del Libro di Torino era iniziata tra le polemiche oscene sulla presenza dei fascisti, che ci avevano portato a lasciare vuoto lo stand di People – unici tra gli editori, ahinoi – e a immaginare una nostra presenza ‘alternativa’: fuori salone, diciamo così.

All’ultimo minuto dei tempi supplementari le istituzioni torinesi e piemontesi e i vertici del Salone hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare molto prima (anzi, prima ancora), e quindi abbiamo riempito bagagliai e zaini di libri e siamo arrivati a Torino qualche ora prima che la rassegna iniziasse, conservando il nostro striscione «Stand against fascism».

Una presenza minima, sotto ogni profilo, salutata con entusiasmo da centinaia di persone, che hanno visitato ogni giorno il nostro stand e a cui abbiamo potuto presentare il nostro piccolo catalogo.

Vorrei qui ringraziare loro e con loro Maria, Francesca e Stefano che hanno con me tenuto aperto uno spazio – rigorosamente antifascista.

Dopo pochi mesi, siamo molto orgogliosi che la formula a cui avevamo pensato stia funzionando e possa diffondersi in tutto il Paese, con messaggi semplici, inequivocabili, appassionati, attraverso la storia delle persone che abbiamo deciso di raccontare e di offrirvi.

Tra pochi giorni sarà in libreria l’ultimo libro di Bernie Sanders, curato da Francesco Foti, poi ci occuperemo della limitazione delle armi, della strategia tutt’altro che improvvisata delle fake e delle falsità sul web, e poi usciranno anche due romanzi.

Storie, idee e immaginazione, come avevamo promesso di fare.

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