Ve lo ricordate quel film? È del 2004, quindici (15) anni fa.
Ecco, nell’analisi del voto del giorno dopo ci metterei anche questo. Perché c’è sempre la – per noi remota – questione del domani, di cui nessuno sembra curarsi.
Perché il problema sono certamente i negazionisti imperanti, che largheggiano, ma ci sarebbe anche il fatto che nessuno o quasi degli altri parla della questione e intende affrontarla.
Siccome per me questo era il motivo per andare a votare e anche per candidarsi, al di là dei maledetti calcoli a cui si è ridotta la politica italiana, questo è anche il motivo per continuare. Ogni giorno, finché la consapevolezza non diventerà universale. O finché verremo travolti.
Perché a furia di simboli religiosi strumentalizzati in modo sempre più volgare, ci stiamo dimenticando del diluvio. E non saranno le percentuali a contare, tra qualche anno.
Viene in mente il titolo di quel libro di Jonathan Safran Foer, Se niente importa. Perché quello che importa di più, più di ogni altra cosa è cosa accadrà. Il giorno dopo. Domani.
Comments (0)