Spazio ombelicale. Aut. Min. rich. Il campo di gioco, in Lombardia, si fa pesante. Non solo perché è stato quasi tutto occupato da centri commerciali, cemento, strade (tante, molte solo promesse, tra l'altro) e ferrovie (pochissime, quelle di un secolo fa). Non solo perché si continua a consumarne, per un totale di dieci ettari al giorno, come se lo spazio fosse infinito. Anche lo spazio politico è da recuperare: molta disaffezione, i luoghi comuni che spopolano (a partire dal tradizionale: «siete tutti uguali»), una politica che fa gossip e parla poco di problemi reali, troppa tv che fa perdere il senso (e il sapore) dell'incontro personale e diretto. Qualunquismo dappertutto e un po' di razzismo, quando si può (torna in auge anche l'argomento contro i meridionali e siamo a 150 anni dall'Unità d'Italia). E c'è anche un'altra cosa da considerare. Si tratta del dato atmosferico: perché piove. E fa freddo. E arrivano cattive notizie dal mondo economico dell'Europa che conta e la gente è preoccupata per la crisi, nonostante qualcuno faccia addirittura finta che non ci sia (perché fa male guardare in faccia alla realtà). Piove, il grigio è dappertutto, le fonti fossili stanno al loro posto. Ed è un dato atmosferico-elettorale: perché quando piove, chi come noi fa campagna di movimento, ama il bel tempo e cerca di fare anche un po' di bel gioco, si trova in difficoltà. Altri, nelle pozze dell'antipolitica, nell'acqua bassa della frase ad effetto sono più bravi. E chi va in giro per mercati, con il pullmino, a incontrare i lavoratori fuori dalle fabbriche, a fare il porta a porta, soffre di più. In attesa che torni il sereno, che siano spazzate via le nuvole, che questa pioggia fitta e insistente si riveli quantomeno 'manzoniana', è il caso di fare un po' di telecampagna, via web e via telefono. Un messaggio semplice, da mandare agli amici e ai conoscenti, presentando le nostre proposte e le nostre idee. Fatelo anche voi. Poche parole, qualche collegamento utile, informazioni precise e puntuali. Superate la soglia dei cinque amici che, con Veltroni, non si rivelarono sufficienti. Obama non abita ancora qui, ma qualcosa possiamo farla anche noi. Vicini di casa, colleghi di lavoro, amici indecisi e sfiduciati: occupiamoci di loro. Anche con un messaggio, anche solo con una telefonata. Partiamo dal web per arrivare alle persone: ciascuno di noi, per qualche giorno, può essere protagonista. Nel suo piccolo, che è anche il mio.
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