E dopo tante rotonde, ecco la rotonda sul mare. Quella vera. A Senigallia. Dove capita che una comunità politica si ritrovi, dopo dieci edizioni, nove anni dopo.
Mentre il mondo cade a pezzi, non è scontato affatto. Mentre la politica è svuotata di senso e di partecipazione, un messaggio semplice e chiaro.
Tutti furbissimi, noi furbi non siamo. E diffidiamo delle scorciatoie, delle manovrine. Quelle automobilistiche, quelle politiche.
Stasera a Fano. Poi Ravenna, Imola, Firenze. E ancora Perugia. Non sarò più solo, sul furgoncino. E saremo sempre di più. Ogni sera, in questa estate italiana, in un paese che sembra spaesato.
Mancano punti di riferimento, non solo per chi viaggia con l’auto elettrica, mancano porti sicuri, non solo per i migranti, manca il futuro e tutto quello che è ad esso collegato: scuola, ricerca, investimenti, visioni. Impegni.
L’ho detto a chi me lo ha chiesto, in queste ore, come Lettera43.
Civati sul Pd, le tensioni nel governo e lo stallo della sinistra
Clima e disuguaglianze, disuguaglianze e clima. Che poi sono la stessa cosa e hanno le stesse, devastanti conseguenze.
Nella meteorologia sociale, la mancanza d’acqua e quella stessa di scuola e formazione. La siccità è come quando mancano i servizi essenziali, necessari a sopravvivere. Il tornado è quando ti ritrovi senza occupazione in un posto desolato. Il collasso delle istituzioni arriverà presto. La guerra è come un’alluvione. Piove di tutto, piove tutto.
E come per il clima, anche per le disuguaglianze ci vuole una risposta collettiva. Nessuno – nemmeno chi si sente privilegiato, al sicuro, al di sopra di ogni conflitto – può cavarsela da solo. Certo, per un errore di percezione marchiano, all’inizio se ne convincerà, e le disuguaglianze aumenteranno a favore dei pochissimi. Ma poi esploderanno e non si salveranno nemmeno loro.
Di fronte al cataclisma non si può perdere altro tempo. Un’arca naturale e tecnologica insieme è urgente. Vararla è il compito della nostra generazione, se vogliamo che di generazioni ce ne siano ancora. Per arrivare tutte e tutti alla fine del mese, per evitare la fine del mondo. Due obiettivi che stanno insieme, che sono insomma la stessa, identica cosa.
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