Piergianni Prosperini ha tentato il suicidio, questa mattina. Le notizie rimbalzano da un capo all'altro della regione. Vanno dette, credo, tre cose, all'insegna di un'umanità e di una misura che si sono perdute in un dibattito esasperato e parecchio stupido. Primo: Prosperini ha chiesto e ottenuto il patteggiamento (truffa e turbativa d'asta, 3 anni e 5 mesi e 400mila euro). L'inchiesta, però, prosegue e riguarda i suoi 'traffici' con l'Eritrea, paese retto da un dittatore, con cui Prosperini era in confidenza. Pare si tratti di alcuni favori commerciali e anche di traffico d'armi. Il giudizio è grave e la preoccupazione per quello che potrebbe emergere lo è ancora di più. Secondo: la gestione politica della vicenda è stata disastrosa. Delle indagini nei confronti di Prosperini si parla da un anno, ma Formigoni ha atteso il suo arresto per interessarsene sotto il profilo politico. Dopo qualche giorno è stato 'costretto' a ritirargli le deleghe (ai giovani e allo sport), dichiarandosi certo della sua innocenza e citando il caso Garlasco come precedente. Poi, non una sola parola, né di solidarietà, né di condanna: Prosperini era sparito, per basse ragioni elettorali. Politicamente, Prosperini sembrava essere diventato un vero marziano. E quando la politica non fa il proprio mestiere, allora sì che c'è solo la giustizia ordinaria (a proposito dell'eterno dibattito sul giustizialismo: a volte a dimostrarsi giustizialisti sono i cattivi politici e sono loro ad affidarsi alla giustizia, senza saper 'leggere' con gli strumenti più appropriati quello che succede). Terzo: il dato umano e la solidarietà nei confronti di una persona che arriva a compiere un gesto simile non si discute, né si può collegare politicamente agli altri due punti, né al giudizio su Prosperini e sulle cose che ha sempre detto, che erano già abbastanza gravi quando le diceva. Dicono che si tratti di «un gesto dimostrativo» e di un suicidio soprattutto «tentato» e ci chiedono di dichiarare qualcosa: vorrei dire che cerchiamo di fare politica e non è nostro costume commentare anche episodi come questo. Misura e umanità non si devono perdere. Soprattutto oggi. Speriamo che Prosperini si rimetta presto, che il suo gesto sia stato dettato da un momento di fragilità e che possa rispondere alle accuse che gli sono state mosse dimostrando la propria innocenza. Tre cose diverse che, solo se interpretate correttamente, possono stare insieme.
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