Ma si pensi, in questo, anche alla Lombardia. Dove da vent’anni il centrosinistra non ha il coraggio nemmeno di presentarsi e manda avanti mezze figure come i Masi, i Fumagalli, i Ferrante, per beccarsi regolarmente una scoppola via l’altra. E ultimo il buon Penati, convinto che i voti alla Lega si sottraggano facendo i leghisti morbidi. Mentre se una speranza c’è al Nord è proprio quella di proporre il modello opposto alla chiusura in se stessi, l’obiettivo dell’innovazione, della ricerca, dell’internazionalizzazione, dell’aprire le finestre, delle università d’eccellenza, della meritocrazia come valore, altro che ronde padane.

Alessandro ha ragione. Ci metterei due o tre parole in più: ambiente, uguaglianza, cittadinanza.

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