L’ha scritto Elisa (@Eljssa_) su Twitter. Riporto qui di seguito le sue parole.
«Sono blindata in casa dal 22 febbraio. L’ho fatto di mia iniziativa, vista la salute di mia madre. Quando poi è diventato un obbligo, non ero impreparata e mi sono attenuta a quello che è stato chiesto di fare. Dopo 42 giorni in cui sono uscita in totale 4 ore (perlopiù di code.
Vorrei esprimere un pensiero. Non sono un’esperta virologa e non sta a me, politicamente, prendere decisioni. Pago le tasse per far funzionare il ssn e voto (spesso il meno peggio) affinché ci sia chi possa prendere le decisioni più corrette in situazioni di crisi.
In questi 42 giorni s’è detto di tutto e l’esatto opposto, lo hanno fatto medici e politici. Il fatto che non fosse prevedibile è scusabile se ci impiegano qualche giorno a riflettere e coordinarsi. Dopo più di un mese, Fontana che obbliga all’uso delle mascherine è grottesco.
42 giorni, e tutto quello che sanno dire è “state a casa”. Da cittadina ho fatto il mio dovere, sono stata a casa. Sto a casa. Ho negato a mia madre perfino di ritirare i sacchi della monnezza a 200 metri dal portone. Ho visto code ordinate ovunque. Mi aspettavo che nel frattempo “state a casa” continuasse con “mentre noi troviamo la soluzione sanitaria che possa migliorare la situazione”. Una qualunque: tamponi a tappeto, quarantene in albergo per i positivi non gravi e per chi è stato a stretto contatto con positivi o almeno tamponi per questi ultimi.
Metodo coreano, cinese, svedese, ma un metodo. Qualcosa. Dopo 42 giorni, niente. State a casa, mentre i soldi iniziano a finire per molti, non tutti hanno case ampie e comode e internet per le lezioni scolastiche. Poi possiamo sodalizzare con Conte e rivalutarlo, per carità.
E io non sto chiedendo una data di fine quarantena, considerato che i dati sono ormai del tutto inattendibili e dunque previsioni non puoi farne. Io vorrei sapere se mentre stiamo chiusi dentro c’è qualcos’altro in prospettiva o aspettano che il virus perda forza da sé.
La quarantena evita di far esplodere gli ospedali. L’abbiamo accettata. Se però per miracolo domani ci svegliamo con zero casi ufficiali ma io sono positiva asintomatica, tempo 2 settimane e riparte la tragedia. Credo che tra quarantena e riapertura manchi questo passaggio.
42 giorni sono tanti, avrò detto cose sbagliate, sono molto provata e mi scuso se ci sono sciocchezze. Ma davvero, mi pare manchi del tutto un pezzo che non dipende da noi e che non credo venga vanificato da chi porta il cane a fare pipì. Attendo quel pezzo».
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