Cioè, per la verità, Prodi era stato il primo a dirlo, quello che oggi ha scritto al Messaggero. Lo aveva fatto nella Dc, tanti anni fa, e nel Pd, come ha documentato molto bene Paola Caporossi nel suo libro (dal titolo inequivocabile: La comparsa) che dovrebbe essere noto a tutti i dirigenti e gli elettori del Pd. Era il 2007 e si stava fondando il Pd, e mancò un po’ (tanto) coraggio. Che il Professore lo dica oggi, che il Pd deve strutturarsi in modo diverso, che ci vuole un gruppo dirigente più vicino al territorio e un sostanziale e profondo rinnovamento, invece, mi pare tardivo, in parte inopportuno e in parte ingeneroso. Ciò si nota soprattutto quando Prodi scrive:
Il risultato delle elezioni è stato infatti inferiore alle attese e la comune interpretazione di questo risultato è che la struttura del partito stesso sia diventata fortemente autoreferenziale, con rapporti troppo deboli con il territorio e con i problemi quotidiani degli italiani, messi in secondo piano dai ristretti obiettivi dei dirigenti e delle correnti.
Due cose, faccio umilmente notare: per mesi, quasi per un anno intero, di questo cose si è discusso, nel lunghissimo Congresso del Pd, partendo dalla stessa motivazione. E c’era anche qualcuno che queste cose, più o meno, le diceva, argomentandole nello stesso modo. Ecco il Congresso è finito sei mesi fa e quest’ultimo (stricto sensu) qualcuno lo ha perso. E sono stati fatti i gruppi dirigenti, a tre velocità, con la segreteria, i forum e il coordinamento politico, a cui si aggiunge l’assemblea dei segretari regionali che Prodi vorrebbe investire dei “pieni poteri” nell’ambito della direzione politica. Forse si poteva dirle prima, queste cose, e sostenere un progetto di rinnovamento più marcato e più aperto. Ora è un po’ tardi e, in ogni caso, gli iscritti al Pd si sono espressi, attraverso il voto dei circoli e delle primarie, per un’idea di partito molto diversa. Anche questo fa parte della responsabilità che giustamente Prodi invoca. A meno di non voler immaginare che ora salti tutto e si riprenda esattamente dal febbraio 2009, quando Veltroni si dimise e in un due ore fu eletto Franceschini. In tutta sincerità, non mi pare il caso.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti