Quale libro terrete con voi, stretto, durante queste “vacanze” natalizie? E con quale inizierete l’anno?

#Jólabókaflóð, lo abbiamo detto. Fuori Covid forte, le famiglie si stringono nell’intimità del decreto legge, ci si si scambiano le autocertificazioni. Parenti disgiunti.

Non è proprio un Natale di quelli fortunati, né ricchi, se non per alcuni. E allora un libro, può sempre funzionare.

Magari diversi dal solito, dalle logore strenne, dai tomi presi all’ultimo in base al peso più che alla qualità o all’interesse che possono far nascere nella persona a cui è destinato.

Libri che diventano immediatamente bookcrossing, nel senso che poi li si regala a qualcun altro (che andrebbe anche bene, se solo…).

A dispetto della foto promozionale qui sopra – con l’Incanto in omaggio di People – personalmente ho scelto Julian Barnes, L’uomo con la vestaglia rossa. E consiglio vivamente di leggere Il senso di una fine, un libro che ho amato molto, e spiega un sacco di cose anche di quest’anno tremendo (almeno, a me le ha spiegate).

Sono entrambi di Einaudi, i libri. Perché bisogna aiutare le piccole realtà editoriali.

E che #Jólabókaflóð sia con voi.

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