«Che è stata una bella discussione». Livebersaning in conclusione della direzione nazionale. «A furia di trovarci e di discutere, una chiave la troviamo» [dubbi in una sala ormai deserta]. «Questa discussione ci ha consentito di accostarci a un giudizio condiviso sull’andamento di queste elezioni». «Mi pare sia emerso in modo convinto l’elemento di fondo e cioè questo distacco crescente tra società e politica che segna una fase». «Un distacco di cui siamo in parte vittime». Questo processo corrisponde alla «dinamica di scivolamento» delle condizioni economiche e sociali. «In questa dissociazione società-politica si annida il rischio di una svolta neo-autoritaria e populista». «Un grande progetto per l’Italia», per «un’idea sintetica». «Ci attrezzeremo a lavorare su questo, con chiari elementi di innovazione programmatica». «Il nesso tra questione sociale e questione democratica» è il punto centrale del nostro lavoro. «Non immaginiamo commercianti immaginari: noi se vogliamo incrociare questi ceti non possiamo farlo con il moderatismo sociale e con la radicalità di alcune posizioni». «Credibilità complessiva è quello che ci vuole» [omissis]. Ci vuole una «politica industriale e degli investimenti». «Dare lavoro». «In tutto il mondo si preoccupano gli Stati per la crisi: qui non stiamo facendo nulla». «Puntare credibilmente sulla crescita». «Noi vogliamo procedere all’unificazione delle condizioni del mondo del lavoro e abbiamo a cuore la nuova generazione» [omissis]. «La vergogna di una generazione buttata al macero in termini di prospettiva e di diritti» [ottimo, finalmente]. Bersani ritorna sulla sua relazione, aggiungendo i temi dei «diritti civili». «Attenzione verso la sentenza della Corte Costituzionale» sulle unioni gay [bene, era ora]. Preciseremo insieme il «profilo del Pd» con «un metodo che tenga insieme partecipazione e decisione». Dobbiamo recuperare la «stima» (cit. Tocci). «Se ci picconiamo noi», è finita. «Certamente, esserci come partito, esserci, è un presupposto». «Venite solo quando ci sono le elezioni, ci hanno detto: esserci, dicendo qualcosa». «Luoghi di direzione che diventino comunità». «Nessun pregiudizio congressuale, chi ha buone idee le porti»: il congresso è finito [pensavo fosse finito il 25 ottobre, ma prima c’era da dare gli incarichi…]. «La situazione del Sud è decisiva». [Ora un passaggio dedicato a quelli che chiamo “cattolici di professione”. Buono, sa un po’ di vecchio Pci, ma non fa niente]. «Autonomia della politica, col senso della responsabilità comune». «Per quello che riguarda me, vi ho chiesto di “stare sul pezzo” mentre riflettiamo, però noi abbiamo l’urgenza di prendere una strada, mi prenderò le mie responsabilità e chiedo a tutti di fare lo stesso». «Io guardo solo dà scandalo rispetto al nome della ditta, se ci rendiamo conto o no che abbiamo elettori o cittadini che possono essere scandalizzati: l’unico criterio, per me, per dare un giudizio». «Siamo una comunità» che deve cercare la «stima» della popolazione. «Grazie a tutti».
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