Ne avevo accennato a Perugia e discusso in altri luoghi, dell’idea di applicare il Gini alle generazioni, facendo diventare Gini un coefficiente generazionale, anzi, per fare gli spiritosi, un coefficiente ginerazionale. Tutto mi sarei aspettato tranne che ne avrei parlato una sera a Georgetown.
Oggi pomeriggio, appena terminata la visita alla biblioteca del Congresso, mi attacco al wireless che qui c’è dappertutto anche perché non c’è il Pisanu. Trovo un messaggio di Facebook, in cui Giovanni da Arezzo, che non conosco, mi dice che lui lavora a Washington, per una grande istituzione internazionale, e che gli farebbe piacere incontrarmi. Gli rispondo che possiamo vederci a cena, e ne viene fuori un incontro molto interessante.
Anche Giovanni, molto più seriamente di me, sta studiando l’impatto generazionale delle scelte politiche ed economiche. Lui addirittura sostiene che il dato generazionale andrebbe rappresentato nei bilanci, come qualcuno negli Usa ha, da qualche tempo, iniziato a fare. Giovanni, del resto, è molto preoccupato dal dato anagrafico e dell’invecchiamento della popolazione. E pensa all’Italia, che non invecchia a precipizio solo perché ci sono i giovani stranieri. Si parla allora di quel circolo perverso, per cui i giovani non hanno risorse (né è destinato loro alcun investimento) e quel poco che hanno serve a mantenere le pensioni della generazione precedente; in compenso, quelli che in teoria dovrebbero trarne beneficio – cioè le persone più avanti con gli anni – in realtà si vedono costrette a mantenere i figli e i giovani squattrinati. E la soluzione non si può trovare da nessuna parte. Ecco perché quando dico che un «partito dei giovani» è un espediente del tipo «parlare a nuora perché suocera intenda», voglio proprio significare che una proposta politica rivolta ai giovani italiani in realtà si rivolge a tutta la società e al benessere dei cittadini di tutte le età.
Giovanni non lo sa, ma la conferma scientifica che ha offerto alle mie tesi ‘visionarie’ diventerà oggetto della nostra proposta. Sperando che il Pd voglia assumere il coefficiente di Gini applicato alle generazioni e i dispositivi per renderlo concreto.
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