Dopo un weekend passato con il telefonino in mano, pensando a (Non)Chiara e agli anni della passione, Vassalotti si è dato una regolata. Ha scritto mille sms che poi non ha spedito e si è detto che quella stagione è chiusa per sempre. Che poi quando uno dice che è chiusa per sempre, mah.

Comunque, Vassalatti si è messo a indagare sulle vere attività di Possibile, perché questa corsa alla tessera – che prosegue incessante – non spiega cosa ci sia sotto.

Ha deciso di lasciare i conti al brigadiere Coloccini e di seguire un’altra pista, quella della “circolazione” delle idee.

Ha allora scoperto che questa sera Possibile sarà fuori dai teatri, che nasceranno nuovi gruppi tematici, che il passaparola prosegue, a livello personale e collettivo, che usciranno altre pubblicazioni, oltre a Politica! che contiene il piano di Possibile per il recovery. Che addirittura quella sventurata di Beatrice Brignone, la segretaria politica, sta per varare una scuola che dice si chiamerà «A ripetizione».

A Vassalotti sembra di essere tornato in uno di quei collettivi degli anni Settanta, in perenne fermento – lui li guardava da fuori, li doveva sorvegliare, ma loro si divertivano e lui un po’ li invidiava.

Fa freschino, mentre pensa a queste cose, ma ormai ne è certo: il punto sta tutto lì. Nel circuito della passione.

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