Ieri sera ero a Mariano Comense. Sono bravi, là, quelli del Pd. E mentre gli altri parlavano e descrivevano il problema di essere accomunati ai peggiori (il luogo comune: «siete tutti uguali»), mentre fioriscono le anemoni e si afferma lo squallore più totale, ho pensato che il nostro slogan di oggi, pensando anche alle intercettazioni, alla riforma della giustizia, alla discussione sulla finanziaria, dovrebbe essere, semplicemente: «siamo tutti uguali». Così, almeno, si entrerebbe nel dibattito politico (in pieno) e si risponderebbe in modo virtuoso alle provocazioni. Sì, siamo tutti uguali, i politici e i cittadini. Perché quello è il punto. Perché quello è il problema della ‘casta’. Perché è quello che allontana i primi dai secondi e, soprattutto, e i secondi dai primi. Meglio di Pd Open, forse.
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