Il guaio – gigantesco – di affidare un libro a Alessio Viola è che il libro potrebbe non finire mai.

La ragione? A ogni riga si ride a crepapelle, gli editor soccombono, l’autore si compiace e a volte non si convince da solo: abbiamo passato un intero pomeriggio a non correggere, no, a scherzare su questi dieci anni passati a tweettare e a leggere la realtà che ci circonda con un punto di vista laterale, spaesante, insomma esilarante.

Formiche viola, aforismi, microdialoghi, calembour uno dietro l’altro, uno dentro l’altro, in un tormentone che non finisce mai e non solo per via della fissità del sistema, dell’eternità di Berlusconi e della crisi del Pd, delle novità che non lo sono mai davvero, dei costumi che cambiano ma noi no. E di Roma, la città che Viola ama, in cui ha le sue radici… No, è un tweet infinito, non solo la raccolta dei “greatest tweets”, e un documento che tra qualche secolo studieranno, perché c’è un certo non so che di storiografico, in tutto questo.

La prefazione di Marianna Aprile, sparring partner e complice di Viola da tempo immemore, completa un’operazione editoriale di cui siamo orgogliosi tanto quanto divertiti.

Lo trovate qui, il libro.

Poi in tutte le librerie e in molti posti in Italia, perché presentarlo sarà spettacolare.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti