L'autore del manifesto del Pd che tanto ha fatto discutere risponde così, vantandosi dell'iniziativa assunta:
Grati dell’occasione che i media nazionali e i vari blog mediatici ci hanno dedicato, volentieri riprendo i temi non della polemica ma della discussione.
Il manifesto cosi come il video hanno l’obiettivo di provocare un attenzione ed un dibattito, da tempo spento, dentro e fuori le fila della sinistra italiana. Dalla risonanza avuta, certamente questo obiettivo è stato raggiunto! Detto questo credo sia necessario riflettere su come siamo, haimè, tutti molto attenti e capaci nell’esprimere critiche sterili e negative, ma molto meno interessati a riflettere insieme.
E’ inderogabile arrivare ad elaborare, attraverso un pensiero critico ma costruttivo, un’ alternativa di programma credibile e attuabile, capace di interpretare le necessità dei cittadini, questo rimane sempre il nostro obiettivo prioritario.
In un panorama piatto e desolato che ha visto molti intellettuali allontanarsi nel dare il loro contributo di riflessione alla cosa pubblica, siamo ben contenti di essere riusciti a lanciare un sasso, che a qualcuno può anche aver fatto male, ma che certamente ha suscitato vivaci reazioni. Sta a noi,ora, riuscire a spostarsi dall’area della facile e superficiale critica, per contribuire a realizzare una costante attenzione e dibattito sui temi segnalati.
In una politica di Governo fondata ed attuata solo unicamente attraverso tecniche mediatiche di acquisizione e di consenso, abbiamo ritenuto importante denunciare pubblicamente l’elenco dei punti di contraddizione altrimenti misconosciuti.

Nel frattempo, mi scrive Emilio da Ancona:
Io e molti altri avevamo a suo tempo (erano i primi di giugno) scritto al segretario per ribadire la nostra assoluta contrarietà all'uso di quel manifesto. C'è stato anche un dibattito vivace su facebook nella seconda settimana di giugno. L'unico piccolo risultato da me ottenuto è stato quello di evitare l'affissione dei manifesti in provincia di Ancona.
A mia volta, così rispondo:
Grato per la risposta che la segreteria regionale del Pd ha inteso dedicarci, volentieri riprendo il mio invito a ritirare i manifesti che esprimono una sottocultura che adotta il tema dell'immigrazione a titolo polemico e, scopriamo ora, provocatorio. Denunciare che il governo abbia portato «più immigrati» al solo scopo di «lanciare un sasso», non solo è «facile e superficiale», ma è sbagliato, scorretto e discriminatorio, proprio perché adotta le stesse «tecniche mediatiche di acquisizione e di consenso» che vorrebbe contestare, spingendosi fino a «denunciare pubblicamente l'elenco dei punti di contraddizione» del Pd, che sono, a questo riguardo, purtroppo già noti. Cordiali saluti.

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