Ovvero «Democrazia in azione», per un MoveOn all'italiana. Domenica 5 settembre, Festa nazionale del Pd, Torino. A partire dalle ore 10.
Il Forum immaginario del Pd che mi è stato assegnato si occupa by definition di immaginario e ha pensato di coinvolgere gli americani che hanno mobilitato le coscienze democratiche fin dall'era Bush, preparando la marcia trionfale di Obama. I parallelismi si sprecano: otto anni di Bush sono paragonabili al ventennio di B? Con buona probabilità, la risposta è sì. E come negli Usa, anche da noi è un cambiamento di prospettiva culturale, fin dalla scelta delle parole e degli argomenti, sostenuto da una grande organizzazione che sappia servirsi al meglio di tecnologie nuovissime e antiche consuetudini.
In mattinata, si tratterà di «Argomenti, parole e strumenti», con Trevor Fitz Gibbon e Nina Gardner, Massimiliano Panarari, Monica Giandotti, Nicola Mattina, Antonio Valente.
Alle ore 15, «Le sfide e le campagne»: «Cittadinanza», con Ilda Curti e Carlo Monguzzi. «Concorrenza», con Andrea Di Benedetto e Ernesto Ruffini. «Cultura», con Alessandro Campi e Mila Spicola. Alle ore 18, conclusioni, «Dall'anti-politica all'anti-astensione», il concorso di idee «per vincere» che sarà aperto sul sito del partito, i luoghi e percorsi del «porta-a-porta» promosso dal segretario.
La mattina, insomma, il metodo e il pomeriggio il merito, per dirla come la si diceva una volta. Alla fine della prima sessione, si aprirà il confronto con i nostri ospiti. Il lavoro pomeridiano è pensato come un laboratorio – quasi un comitato pre-elettorale – in cui discutere delle modalità di approccio ai temi che rappresenteranno la nostra campagna politica e culturale dei prossimi mesi.
Come porre al centro del dibattito politico scuola, formazione, ricerca e cultura senza apparire degli irriducibili snob? Come interpretare l'immigrazione per contrastare la propaganda della destra? Come proporre soluzioni a proposito di impresa, lavoro e fisco, nel rispetto delle regole?
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