ta girando via email un questionario del Pd nazionale, in cui ci sono molte domande rivolte agli iscritti del Pd. Sul discorso di Bersani a Torino, soprattutto, perché è il segretario. E vuole verificare se quello che dice è gradito. E va bene, anche se ha dell'incredibile. Ma a un certo punto appare la richiesta di esprimere un giudizio sulle affermazioni di Renzi a proposito della 'rottamazione'. Siete d'accordo con il sindaco di Firenze? Il rinnovo deve essere parziale o deve essere da subito?
A me non pare normale, anzi, mi pare molto grave che un partito apra una consultazione sulle affermazioni di uno dei suoi esponenti, senza per altro specificare a quale pro e chi vedrà i risultati. E a che cosa, questi risultati, serviranno. Senza per altro avvisare chi quelle affermazioni le ha fatte.
Se si vuole aprire un dibattito, se ne discuta. «Nelle sedi opportune», come ieri Bersani chiedeva a Veltroni (rimproverandolo: e mi viene in mente una di quelle espressioni che piacciono tanto al nostro segretario). Un bel dibattito pubblico con chi queste affermazioni le ha fatte. E con chi ha qualcosa da dire. Vale la regola dei tre mandati, ad esempio? Si faranno primarie di collegio, per scegliere i parlamentari, come Matteo Renzi, Concita De Gregorio, il vostro affezionatissimo e un milione di persone chiedono al Pd?
Bersani aveva liquidato le affermazioni di Renzi, parlando di bambole da pettinare e di Maradona da trovare. E ora, però, manda un questionario agli iscritti. E se gli iscritti dovessero rispondere che Renzi ha ragione, cosa si fa? Ci si dimette? Via email?
Perché non chiedere ai democratici: trovate opportuno che alcuni dirigenti del Pd abbiano detto che Tremonti premier ci andava benissimo? O che Fini è un nostro alleato? Oppure: passare un'estate a parlare di governi tecnici o di sistemi elettorali su cui dividersi, è stato intelligente?
Qui ci vuole un dibattito, non un questionario. E se proprio si vogliono coinvolgere gli iscritti, si fanno – finalmente – quei referendum tra i circoli previsti dal nostro Statuto. Le famose 'doparie' di cui tutti, durante il Congresso, hanno straparlato, senza ovviamente organizzarne una. E senza predisporre il regolamento che dovrebbe 'normarle'.
Credo che Bersani ora ci debba spiegare. Perché questo modo di fare è inaccettabile. Perché lui chiede lealtà, ma la lealtà, caro Bersani, è reciproca.
Se vogliono esasperarci, ci stanno riuscendo. Complimenti.

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