Mentre il Presidente della Repubblica fa sapere che cosa pensa con una lettera alle famiglie di Adro, il sindaco, scaricato dal governo e dal suo movimento, tira dritto, citando Mussolini (il solito «molti nemici, molto onore). Il Pd chiede con un’interpellanza parlamentare il trasferimento del prefetto e il prefetto dà, per la prima volta, dopo giorni e giorni, segni di vita. In ogni caso, i simboli sono ancora lì. Come se niente fosse. E come se non ci fosse lo Stato, in questo Paese.
P.S.: nel frattempo, buone notizie arrivano dalla mensa. La dieta del sindaco, a base di maiale in chiave anti-islamica, pare non andasse bene.
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