Comunicato stampa. «Il piano regionale per la riduzione dei rifiuti approvato dalla Regione nel 2009 non sta dando ancora i risultati attesi: poche le iniziative concrete sul territorio, come la somministrazione di liquidi alla spina per ridurre gli imballaggi introdotti a spot in alcuni punti vendita, pochi gli incentivi ai Comuni, alla ricerca e all’innovazione. Per raggiungere i nuovi obiettivi previsti dalla legge del 60-65% di raccolta differenziata al 2011–2012, da meno del 50% a cui è attestata la nostra regione, serve un cambio di passo». Lo dichiara Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd, membro della commissione Ambiente, assieme ai colleghi del Partito democratico, commentando i dati emersi questa mattina, mercoledì 6 ottobre 2010, durante il seminario sui rifiuti promosso dalla presidenza del Consiglio regionale.
«In Consiglio – aggiunge il consigliere – giace da due anni un progetto di legge del Pd per promuovere con più forza la riduzione dei rifiuti, sarebbe utile che venisse discusso e approvato al più presto per fornire migliori strumenti soprattutto alle amministrazioni pubbliche. Anche a Brescia, provincia scelta come ‘pilota’ dalla Regione per la sperimentazione nella riduzione dei rifiuti, i risultati tardano a venire. In molti ambiti siamo ancora alla sperimentazione embrionale, ma il tema, dopo i buoni passi avanti compiuti dai comuni lombardi, è decisivo e non può essere lasciato solo alle innovazioni volontarie delle imprese e del mercato».
«L’introduzione al posto della tradizionale tassa rifiuti della tariffazione puntuale – dice ancora Civati -, che permette di diminuire il costo della raccolta a carico dei cittadini, se questi riducono la quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire, nella nostra regione è uno strumento che stenta a decollare dato che è stato adottato da solo il 22% dei comuni. Certo non dipende dalla Regione, ma anche in questo caso il Pirellone potrebbe predisporre incentivi e sostegni».
«Infine – conclude l’esponente del Pd – per quanto riguarda le modalità di smaltimento dei rifiuti, troppo poco si fa, ancora, per individuare forme che abbattano le emissioni, come il trattamento meccanico biologico, che andrebbero invece più sostenute, così come accade, con un investimento cospicuo, nella Catalunya citata dai dossier illustrati oggi nel corso del seminario».
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