Per la prima volta si può analizzare il voto in tempo reale, grazie al lavoro di Termometro politico e agli exit poll di Gianluca Borrelli e Lorenzo Pregliasco. Agli elettori di Milano, all'uscita dei seggi delle primarie, è stato sottoposto un breve questionario, per capire quali fossero le ragioni politiche che avevano sostenuto il loro voto. Un modo per estendere il valore politico delle primarie alle questioni di contenuto, per analizzare il 'corpo' elettorale delle nostre consultazioni e per pensare di poter mantenere un contatto con gli elettori, in una logica partecipativa e, ove possibile, anche deliberativa. Un esperimento che ha avuto successo (gli exit poll erano precisissimi) e che può essere replicato anche nelle prossime occasioni. Una iniziativa promossa dal Forum Nuovi linguaggi, nuove culture, all'insegna di un'analisi del voto fatta non "a sensazioni", ma sulla base di dati e rilevazioni scientifiche e in tempo reale.
Il candidato più politico ha prevalso, portando con sé gli elettori a lui più vicini, ma riscuotendo un ampio gradimento anche all'interno dell'elettorato del Pd. E il giudizio politico non è stato solo di appartenenza, ma collegato a precise questioni della vita politica e amministrativa della città. In generale, gli elettori delle primarie si sono divisi trasversalmente, soprattutto nel caso del terzo candidato, Valerio Onida. L'indicazione nei confronti di Stefano Boeri è stata rispettata dalla maggioranza degli elettori del Partito democratico. Le elezioni primarie si confermano elezioni di tipo diverso, non riconoscerlo può essere fonte di molti errori.
Comunicato stampa. Il 52,7% degli elettori del Pd ha votato per Stefano Boeri, il 33,2% per Pisapia, il 13,5% per Onida. Questo quanto emerso dagli exit poll di Termometro politico effettuati su un campione di 1.500 persone intervistate all'uscita di 17 seggi, i cui risultati sono stati presentati oggi a Milano da Giuseppe Civati, consigliere regionale Pd e responsabile nazionale Forum nuove culture e nuovi linguaggi, forum che ha commissionato la ricerca, e Gianluca Borrelli.
«Le primarie di Milano – ha detto Civati – hanno dimostrato che il voto espresso da chi si è recato alle urne è stato trasversale. La partecipazione, con circa 68 mila votanti, è stata buona e in linea con le ultime consultazioni, sono state le previsioni iniziali semmai ad aver spiazzato. Ora speriamo non ci sia nessun psicodramma o bufera, che sarebbero incomprensibili: dobbiamo metterci al lavoro per far vincere Pisapia. La ricerca di Termometro politico è inoltre molto utile perché proietta le primarie su un terreno più interessante per capire cosa pensa e chiede l’elettorato più militante del centrosinistra. La riproporremo anche per le primarie di Torino e di Bologna».
In valori assoluti sono circa 12 mila gli elettori del Pd che hanno espresso preferenze per Pisapia, 19 mila per Boeri e 5 mila per Valerio Onida. Pisapia è il candidato che si è dimostrato più capace di mobilitare il proprio elettorato di riferimento dato che il 70,4% dei voti espressi da Sel sono andati all'avvocato, il 17,7 a Boeri, il 10,5 a Onida.
I voti dell'Idv (2.506) si sono quasi equamente distribuiti tra Boeri, Pisapia e, in modo leggeremente inferiore a Onida. Chi si è dichiarato sostenitore del movimento di Beppe Grillo – hanno votato più di 1200 persone che si dichiarano elettori a 5 stelle – ha di gran lunga preferito l'architetto all'avvocato (il 51,5 contro il 32,3%). Alle primarie hanno votato anche 128 persone che si sono dichiarate della Lega (che hanno votato Pisapia) e 292 del Pdl, mentre sono 521 i voti di Fli (che hanno preferito Boeri). Un dato di scarsissimo valore, anche perché quasi nessuno degli interpellati si è 'opposto' al questionario che gli veniva sottoposto.
Dalla ricerca emerge che i giovani dai 16 ai 29 anni che hanno votato sono stati il 12% (pochi ma perché sono pochi i giovani elettori), tra i quali è prevalso Pisapia (il 47,4% dei suoi elettori hanno tra i 16 e i 29 anni), mentre gli over 65 hanno preferito Boeri (49,4%).
L'elettorato delle primarie è inoltre composto prevalentemente da laureati (51%) a fronte di un totale del 12% di laureati rispetto all'intera popolazione italiana. Gli occupati che hanno votato sono per il 28% impiegati, il 25% pensionati, 21% lavoratori autonomi, 9% studenti e per il 7% dirigenti. Interrogati su quali sono, secondo loro, i principali problemi di Milano, il 24% ha risposto il degrado e il 22% l'inadeguatezza dei servizi sociali e l'inquinamento. Soltanto il 5% ritiene che i problemi siano la sicurezza e l'immigrazione.
Altro dato interessante emerso dalla ricerca è relativo ad Expo. Il 59,6% dei cittadini che ritengono Expo 2015 un danno per la città ha votato Giuliano Pisapia, contro il 28,2% che si è espresso per Stefano Boeri. Il risultato si ribalta se si considera il voto di chi ritiene l'esposizione universale un successo: per il 45,6% ha votato Boeri, per il 40% Pisapia, il 13,5% per Onida.
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